Frutta e Verdura: Imperfetti ma perfettamente buoni per noi e per la terra
L’ Assemblea Generale dell’ONU ha dichiarato il 2021 Anno Internazionale della frutta e della verdura.
L’obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza dei consumatori sui benefici nutrizionali e per la salute legati al maggior consumo di frutta e verdura, all’interno di una dieta diversificata e bilanciata.
Allo stesso tempo l’intento è quello di indirizzare l’attenzione politica alla riduzione delle perdite e degli sprechi dei prodotti agroalimentari.
La Associazione Terra!, da anni attiva contro l’insostenibilità delle normative e l’ossessione della grande distribuzione per l’estetica dei prodotti che sta uccidendo l’agricoltura italiana ha pubblicato il rapporto #Siamo alla frutta.
La produzione di frutta e verdura (fresca e trasformata) rappresenta uno dei più importanti settori dell’agricoltura mondiale, europea e nazionale.
In Italia nell’ultimo anno il valore della produzione ortofrutticola è stato pari a 11,4 miliardi di euro, il 23,2% del totale della ricchezza generata dall’intero settore primario. Dietro questi numeri si nascondono però le fatiche del mondo produttivo e le criticità che, anno dopo anno, stanno mettendo a rischio l’intera produzione agrícola.
Le perdite causate degli impatti del cambiamento climatico
L’aumento delle temperature ha provocato un numero crescente di eventi meteorologici estremi.Solo nel 2020, l’Italia ha subito l’impatto devastante tra precipitazioni intense, siccitá, caldo torrido e inondazioni.
Eventi che hanno anche una ricaduta economica.
Dal 1980 al 2017, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, lItalia ha dovuto sostenere 65 miliardi di euro di danni causati degli impatti del cambiamento climatico.
Gli effetti negativi si riflettono inevitabilmente sulla nostra alimentazione: dalla frequenza e intensità degli eventi estremi che colpiscono i suoli agricoli italiani, europei e mondiali dipende infatti la qualità, la quantità, il prezzo e la provenienza di ciò che compriamo.
Quanto cibo si perde e quanto si spreca
Ma non pensiamo che tutto ciò che si produce nel mondo viene consumato.
Secondo la FAO, il 33% dell’intera produzione alimentare non viene consumata.
Gli esperti distinguono tra perdite (food losses) che si verifcano lungo le fasi produttive e sprechi (food waste) che invece avvengono durante la trasformazione, la distribuzione e il consumo.
Quello che è certo è che la frutta e la verdura che arriverá nelle nostre case sará quella che avrà passato un lungo percorso di selezione: “solo i più belli, i più lucidi, i più rotondi arriveranno alla fine”.
Ma è davvero il consumatore a non volere un prodotto “brutto ma buono” o la respesponsabilità è piuttosto del mercato ad aver indotto i consumatori a fare del giudizio estetico una delle principali leve per l’acquisto?
Perchè allora non contribuire a ridurre lo spreco, magari ricevendo della buona frutta e verdura che non raggiungerebbe mai la grande distrubuzione: www.babacomarket.com
Per adesso è ancora disponibile solo su Milano, ma aspetto con gioia iniziative simili su Roma.